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Vorrei raccontarvi una storia che è strettamente legata alla nostra: il mistero di Rennes le Chateaux e del reverendo Bérenger Saunière. La ho raccontata tempo fa, ma parlando solo di alcuni brani comparsi nelle quartine. Le ho ampliate rielaborandole con un linguaggio personalizzato.

Siamo verso la fine del diciannovesimo secolo, quando la chiesa di Roma era governata da Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci col nome di Papa Leone XIII. Il comune romano, col sostegno dei neoliberalisti, voleva erigere una statua, in onore, a Giordano Bruno. Il Papa, contro questo atto, scrisse dei brani in difesa della chiesa e del suo potere terreno denunciando la “lotta a oltranza contro la religione cattolica” da parte di un mondo moderno ostile alla Chiesa e a Dio. Ma alcuni all’interno del suo staff, neoliberalisti, trafugarono alcuni manoscritti con l’intenzione di attaccare la posizione del Papa. Leone XIII indispettito e sorpreso da questo fatto, con l’intenzione di recuperare quanto era di suo, organizzò un gruppo armato per trovare e catturare gli infedeli. Li inseguirono come i segugi braccano la preda. I “poveracci” cercarono di scappare e pensarono che varcando il confine francese fossero al sicuro. Niente di più errato, vennero raggiunti a Rennes-le-Château,  comune francese di 87 abitanti situato nel dipartimento dell’Aude nella regione dell’Occitania, nella chiesa locale di Santa Maddalena mentre discutevano col reverendo Bérenger Saunière. L’incontro si ha nell’anticamera della casa pastorale. I “poveracci” vennero rinchiusi in una delle stanze attinenti ma si rifiutarono di ammettere di aver sottratto il manoscritto. Dopo diverse violenze fisiche restituirono il documento. Subirono un trattamento di “purificazione” e radunati nell’ostensorio vennero brutalmente assassinati a fil di spada. Questo gruppo armato, prezzolato, “spadisti” di professione mostrarono una inaudita ferocia giustiziando quelle persone nell’ “altare”, uomini di una moralità senza confine. Li seppellirono in chiesa e il battistero né fu la necropoli. Immensa fu la cifra che incassò il gruppo armato, ma vi era un testimone scomodo. Durante tutto il tempo necessario per recuperare quanto dovuto e liquidare la pratica, il reverendo Bérenger Saunière era sistematicamente presente a quanto avveniva nella sua chiesa. Una chiesa ormai, col massacro nell’altare, divenuta “demoniaca”. Inoltre, per il prete urgevano, per quella chiesa, inderogabili lavori che necessitavano di una cifra considerevole, necessaria per risolvere tutti quei problemi strutturali e tecnici che attanagliano quella costruzione ecclesiastica. D’altronde il gruppo armato, sicuramente, non poteva eliminarlo perché sarebbe stato un grave problema darne una spiegazione. Allora il delegato papale a capo del gruppo fece una proposta al reverendo, diede la propria disponibilità a risolvere tutti i problemi economici della chiesa, ricordando che “i panni sporchi si lavano in famiglia” e “una mano aiuta l’altra”. Fu così che il reverendo trovò un tesoro e costruì una chiesa “demoniaca” con cimitero annesso.

Tutto ciò è il racconto, nel loro interno, delle quartine. Questa storia è strettamente legata alla nostra, cioè a quel grande evento che si deve verificare a fine marzo. Non voglio tediarvi dei mille, piccoli e grandi, legami che vi sono nel suo interno, però nel percorso di decodificazione delle quartine è stato “fondamentale”.

A presto ….divertitevi…..e pregate per il Santo Padre.